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14
Feb

Legge sul Neurosviluppo, una proposta di civiltà

Lo abbiamo detto fin dal primo giorno: la nostra è e sarà sempre un’opposizione – o meglio, una minoranza – rigorosa, corretta e propositiva, saldamente ancorata ai principi e agli ideali che ci caratterizzano, per il bene dell’Umbria e delle persone che ci vivono, studiano e lavorano. Vogliamo portare avanti proposte di buon senso, che mettono la nostra Regione al passo coi tempi e che possano raggiungere il più alto numero di adesione nel loro percorso di approvazione.

È con queste premesse che presentiamo la nostra ultima proposta di legge, un provvedimento di civiltà che fornisce una risposta chiara, efficiente e organizzata a tutti i disturbi del neurosviluppo, alla luce della crescente diffusione di questo tipo di patologie. Il nostro obiettivo è quello di contribuire concretamente al miglioramento della qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie, affrontando in un quadro chiaro e completo tutte le problematiche aperte, accompagnandoli nelle diverse fasi che si troveranno a vivere.

In particolare, viene riconosciuto il ruolo determinante delle famiglie quale parte attiva e necessaria e si assicura un processo di formazione continua delle figure professionali in ambito sanitario, ma anche sociale e scolastico. Il tutto dovrà andare avanti all’insegna dell’integrazione e della massima comunicazione tra enti locali, terzo settore, Università, istituti scientifici del settore e livelli territoriali di intervento.

È prevista inoltre la creazione di organismi predisposti a coordinare gli interventi e a partecipare tutti i processi: dalla Consulta regionale per i disturbi del neurosviluppo, che coinvolgerà l’assessorato, l’Ufficio scolastico e sei rappresentanti di associazioni o federazioni, oltre all’Università; al Comitato tecnico scientifico regionale, per predisporre percorsi di prevenzione e diagnosi. Verrà inoltre predisposto un Centro di riferimento regionale per i disturbi dello spettro autistico, già individuato nella sede di Madonna Alta – che l’Usl Umbria 1 ha acquistato dal Comune di Perugia e che deve ora essere riqualificata – e uno per la sindrome da deficit da attenzione e iperattività (Adhd) che dovrà essere individuato a breve.

Una proposta di buon senso, un provvedimento di civiltà, pensato per il bene e la tutela dei cittadini umbri, che speriamo possa trovare il più ampio consenso possibile. Sarebbe un pessimo segnale dividersi e strumentalizzare anche tematiche di questo tipo.