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21
Feb

Paradosso imbuto formativo: medici abilitati in attesa di formazione e carenza specialisti e di medicina generale. Regione faccia la sua parte

Operatori sanitari ed amministrativi, presidi medici e farmaci, strumenti tecnologici e strutture adeguate, sono tutti elementi necessari per un sistema sanitario regionale efficiente e di qualità. Ognuno di questi ambiti merita pari rispetto e attenzione, ma spesso a popolare le prime pagine dei giornali è la carenza dei medici. Rispetto a ciò, il problema non è la mancanza di professionisti abilitati, ma il numero insufficiente di borse di specializzazione e di medicina generale. Ciò costituisce un imbuto formativo a danno sia dei giovani medici, che non trovano uno sbocco professionale dopo un lungo percorso di studi, sia dei pazienti e del sistema sanitario, che non trovano risposte alle domande di salute.

Il Governo nazionale ha recentemente posto l’attenzione sulla problematica dei fabbisogni regionali e, attraverso il Patto per la salute 2019-2021, sono stati previsti incrementi significativi di risorse sul piano degli investimenti, delle strutture e delle assunzioni del personale sanitario, in particolare per il settore medico specialistico, ma ciò non basta a risolvere del tutto il problema.

È del tutto evidente che il numero dei contratti aggiuntivi erogati dalla Regione Umbria, pari a sole 5 borse di specializzazione medico-chirurgica, risulti non soddisfare affatto né le attuali necessità del Servizio Sanitario Regionale né quelle future.

Abbiamo presentato una mozione che impegna la Giunta a dare risposte tempestive alla crescente carenza di medici specialisti e di medicina generale che, se non affrontata adeguatamente, rischia di mettere in crisi il futuro del sistema sanitario regionale. La Regione deve fare la sua parte, senza cercare scorciatoie alternative: finanziare le borse di specializzazione regionali e il corso di formazione specifica di medicina generale, evitando che i camici bianchi formati in Umbria vadano all’estero o fuori regione.