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11
Nov

Revocata la gestione degli impianti sportivi, quale futuro per strutture e lavoratori?

Ieri durante la seduta del consiglio comunale l’amministrazione, pur se in colpevole ritardo, ha deciso di votare la revoca dell’appalto di gestione degli impianti sportivi a Kronogest, società nata fortunosamente poche settimane prima del bando e senza alcuna esperienza nel settore. Con un ritardo di quasi un anno il centro destra ha aderito alla nostra posizione sul tema togliendo la gestione degli impianti sportivi alla società che, pur avendo vinto l’appalto, non garantiva la qualità dei servizi e il rispetto del capitolato come si è visto in questi pochi mesi (come abbiamo segnalato più volte http://www.tommasobori.it/impianti-sportivi-troppe-opacita-su-gara-e-gestione/ e http://www.tommasobori.it/aumentano-ombre-su-gestione-e-appalto-impianti-sportivi-bene-riqualificazione-palaevangelisti-e-quarta-tribuna-ma-regione-e-comune-pagano-al-posto-della-kronogest/)

pista-atletica-perugiaLa revoca del contratto di gestione lascia scoperti, però, molti punti: in prima battuta il destino dei lavoratori, che hanno dovuto minacciare addiritura lo sciopero solo per farsi pagare tutti gli stipendi; secondariamente non si sa quale sarà il futuro di impianti sportivi importanti e carichi di storia come il Palasport Evangelisti, il Palazzetto Pellini e lo Stadio Santa Giuliana che rappresentano, da sempre, il fiore all’occhiello dello sport perugino sia agonistico che amatoriale.

Unico punto certo del consiglio comunale di ieri è il totale fallimento della politica di gestione degli impianti sportivi voluta dal centro destra ed in particolare dall’assessore Prisco e dal Sindaco Romizi. Un fallimento di proporzioni considerevoli visto che ha portato dapprima alla semi paralisi gestionale e adesso al salto nel buio conseguente alla revoca del contratto. Auspichiamo che, quanto prima, si intervenga per garantire la normale fruizione degli impianti stessi e per garantire un passaggio di consegne senza scossoni e senza problematiche anche perché in ballo ci sono importanti finanziamenti regionali che, in caso di erronea gestione, rischiano di essere persi.