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16
Mar

Ridurre lo spreco alimentare, smettendo di buttare il cibo delle mense e iniziando a donarlo

Nel mondo si spreca oltre un terzo del cibo prodotto di cui un 80% sarebbe ancora in realtà consumabile. Con la legge del 19 agosto 2016, n. 166 “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi” si favorisce l’uso consapevole delle risorse e il recupero di prodotti ancora utilizzabili da parte delle associazioni di volontariato.

La Regione Umbria ha approvato una proposta di Legge di promozione delle attività di donazione e distribuzione a fini di solidarietà sociale di prodotti alimentari, non alimentari e farmaceutici, per favorire il recupero e la donazione a fini di solidarietà sociale delle eccedenze alimentari, informare e sensibilizzare cittadini ed istituzioni pubbliche e private sul tema in oggetto, promuovendo modelli di consumo ecosostenibile. Anche il Comune di Roma ha di recente approvato il primo regolamento della refezione scolastica della città che riguarda tutti gli alunni dai nidi alle medie al fine dell’abbattimento degli sprechi alimentari: i pasti integri non consumati andranno ad enti caritatevoli mentre gli avanzi finiranno ai gattili e ai canili.

Inoltre alcuni importanti Comuni umbri si stanno muovendo nella stessa direzione: Narni insieme a Regusto, startup che si occupa del riutilizzo e degli sprechi alimentari, testerà un’app che consente di segnalare le eccedenze alimentari del giorno verso gli enti no-profit che possono recuperarle. Inoltre partirà anche un’iniziativa che prevede la fornitura di box take away compostabili alle scuole per educare fin da bambini alla riduzione degli sprechi e riportare a casa quanto non viene mangiato a scuola. Corciano, attraverso lo strumento del Project financing, eroga ormai da anni un elaborato e solido servizio di refezione scolastica, che fa leva sull’educazione alimentare, l’autoproduzione di verdura e frutta, e il recupero delle eccedenze e la loro redistribuzione. Grazie a “Dispensa Solidale”, nel 2017 sono stati erogati 561 pacchi viveri settimanali e 750 pasti pronti a 69 famiglie (214 componenti nuclei). Magione, sulla scia degli esempi virtuosi sopra accennati, ha da poco iniziato un percorso legato alla strutturazione del recupero cibo. Conclusosi positivamente il periodo di sperimentazione del progetto “Cibo Prossimo”, finalizzato a supportare le famiglie in difficoltà e le situazioni di disagio sociale in genere, l’Amministrazione è ora pronta a realizzarlo e portarlo avanti insieme al supporto materiale di alcune realtà territoriali.

Al contrario Perugia è rimasta indietro, come capoluogo di regione avrebbe l’obbligo di favorire il recupero e la donazione a fini di solidarietà sociale delle eccedenze alimentari, a favore delle persone in stato di indigenza o comunque in situazioni di disagio sociale o socio-sanitario contribuendo così, inoltre, all’informazione e sensibilizzazione sul tema.

L’attuale amministrazione ha portato avanti in tema di refezione scolastica scelte discutibili e assai criticate non solo da tutte le forze di opposizione, ma soprattutto da parte dei genitori, come quella di esternalizzare gli acquisti delle mense comunali, che ha prodotto un grave peggioramento della qualità del cibo che i nostri bambini mangiano quotidianamente nelle scuole materne del Comune di Perugia, senza alcun tipo di risparmio economico effettivo.

Per questo abbiamo deciso di presentare un ordine del giorno con cui chiediamo a Sindaco e Giunta di prevedere che le derrate alimentari ed in generale il cibo in eccesso delle mense scolastiche di Perugia vengano recuperate e non buttate a favore di associazioni e/o comitati e/o cooperative che si prendono cura dei cittadini indigenti, o direttamente agli stessi soggetti privati che si trovano in difficoltà e, qualora non fosse possibile, prevedere che tale cibo in eccesso venga donato alle strutture destinate agli animali randagi e di affezione del Comune di Perugia. In parallelo è necessario mettere in campo azioni finalizzate a diffondere la cultura della riduzione degli sprechi alimentari e della produzione dei rifiuti, all’informazione e sensibilizzazione contro gli sprechi dei prodotti alimentari e per il consumo consapevole, all’informazione e sensibilizzazione sul recupero e donazione a fini di solidarietà sociale delle eccedenze alimentari.

Di seguito il testo integrale:

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Oggetto: Interventi volti alla riduzione e al riutilizzo dello spreco alimentare nelle mense scolastiche del Comune di Perugia

 

RILEVATO CHE:

  • Ad oggi in tutto il mondo si spreca oltre un terzo del cibo prodotto, di cui un 80% ancora in realtà consumabile. L’Unione Europea con 180 kg pro-capite e l’Italia con 149 kg pro-capite risultano in tal senso sopra la media dei Paesi sviluppati. Combattere lo spreco alimentare e le sue conseguenze ambientali non può non rientrare tra le priorità dell’agenda politica dei governi e delle pubbliche amministrazioni, soprattutto considerando che, spesso, sono sufficienti poche e semplici azioni da parte di tutti, a cominciare dalle Istituzioni che per prime devono dare il buon esempio;
  • In Italia è recentemente entrata in vigore la Legge n. 166 del 19 agosto 2016 recante “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”, intervento legislativo diretto a favorire l’uso consapevole delle risorse e il recupero di prodotti ancora utilizzabili da parte delle associazioni di volontariato, sburocratizzando così le procedure per la raccolta e la donazione non solo di cibo ma anche di farmaci. L’obiettivo è anche quello di promuovere una maggiore sensibilità ambientale, dal momento che i numeri dello spreco restano ancora molto alti: dai dati del rapporto Waste Watcher 2016 (l’Osservatorio nazionale sugli Sprechi, attivo per iniziativa di Last Minute Market) emerge che, in media, ogni italiano butta via ogni mese 2,4 kg di prodotti alimentari, e in un anno oltre 8 miliardi di cibo se ne vanno in spazzatura. Tale legge ha suggerito nuove forme di sperimentazione per il recupero di prodotti prima impensabili come ad esempio quelli confiscati, le enormi eccedenze nel settore marittimo o in quello del banqueting, nonché il recupero degli sprechi che si verificano nelle mense aziendali e scolastiche. In questo breve lasso di tempo si è registrato un incremento dei beni erogati gratuitamente per quantità e tipologia, come ad esempio i farmaci, i prodotti a lunga conservazione, così come i cibi cotti, freschi e i prodotti ortofrutticoli, con la stima di un aumento del 20% del recupero eccedenze dalla grande distribuzione da settembre 2016 a settembre 2017, grazie ad un incremento dei volumi delle donazioni e ad un aumento dei punti vendita;
  • I Ministri Dario Franceschini e Maurizio Martina hanno proclamato il 2018 come l’Anno nazionale del cibo italiano, sollecitando e favorendo la promozione di interventi ed iniziative legati all’alimentazione, al cibo ed alla tradizione, che non possono non essere collegati al tema dell’educazione alimentare e, quindi, degli sprechi a tavola e del riuso;

EVIDENZIATO CHE:

  • La Regione Umbria ha da poco approvato la Legge n. 16 del 14 novembre 2017 recante “Promozione delle attività di donazione e distribuzione a fini di solidarietà sociale di prodotti alimentari, non alimentari e farmaceutici”, le cui finalità sono dirette alla tutela del diritto di ogni individuo all’accesso al cibo, alla riduzione degli sprechi e della produzione di rifiuti, in conformità con i principi dell’economia circolare, al favorire il recupero e la donazione a fini di solidarietà sociale delle eccedenze alimentari, ad informare e sensibilizzare cittadini ed istituzioni pubbliche e private sul tema in oggetto, promuovendo modelli di consumo ecosostenibile;

CONSIDERATO CHE:

  • Il Comune di Roma ha di recente approvato il primo regolamento della refezione scolastica della città che riguarda tutti gli alunni dai nidi alle medie. L’obiettivo principale è l’abbattimento degli sprechi alimentari: i pasti integri non consumati verranno riutilizzati e andranno ad enti caritatevoli, mentre gli avanzi finiranno in gattili e canili. In tal modo si elimineranno gli sprechi nelle mense scolastiche, e per chi preferisce menù vegetariano o persino vegano, l’amministrazione è pronta ad assecondare le richieste;
  • Guardando all’Umbria, va detto che il Comune di Corciano, attraverso lo strumento del Project financing, eroga ormai da anni un elaborato e solido servizio di refezione scolastica, che fa leva su tre perni: l’educazione alimentare, l’autoproduzione di verdura e frutta, e il recupero delle eccedenze e la loro redistribuzione. L’idea di un progetto di recupero di eccedenze alimentari, “Dispensa Solidale”, nasce dalla volontà di mettere in campo azioni che possano rappresentare un valido strumento di lotta al disagio di tante famiglie, anche quelle considerate “normali” e di cui nessuno si fa carico, dando una risposta alle esigenze di tutela, promozione e miglioramento della qualità della vita del nucleo in difficoltà. L’intento prefissato non è infatti solo quello di “dar da mangiare” a chi verte in un periodo di difficoltà, ma supportare la persona in un momento critico. Nel 2017 sono stati erogati n. 561 pacchi viveri settimanali e n.750 pasti pronti a n.69 famiglie (n. 214 componenti nuclei);
  • Anche Narni, Comune virtuoso ed attento alla riduzione degli sprechi alimentari, si sta muovendo nella stessa direzione. In questo territorio l’Amministrazione comunale insieme a Regusto, startup che si occupa del riutilizzo e degli sprechi alimentari attraverso la creazione di una rete di connessione tra domanda ed offerta di cibo in eccedenza/scadenza mediante il marketing di prossimità, testerà un’app con interfaccia web che consente di segnalare le eccedenze alimentari del giorno (di ristoranti, mense, supermercati, ecc.) verso gli enti no-profit (Caritas, cooperative sociali) che possono recuperarle. Il tutto sotto la supervisione dello stesso Comune. Inoltre partirà anche un’iniziativa che prevede la fornitura di box take away compostabili alle scuole per educare fin da bambini alla riduzione degli sprechi e riportare a casa quanto non viene mangiato a scuola;
  • Anche il Comune di Magione, sulla scia degli esempi virtuosi sopra accennati, ha da poco iniziato un percorso legato alla strutturazione del recupero cibo. Infatti, conclusosi positivamente il periodo di sperimentazione del progetto “Cibo Prossimo”, finalizzato a supportare le famiglie in difficoltà e le situazioni di disagio sociale in genere, l’Amministrazione è ora pronta a realizzarlo e portarlo avanti insieme al supporto materiale di alcune realtà territoriali;

PRESO ATTO CHE:

  • L’Amministrazione Romizi ha portato avanti in tema di refezione scolastica scelte discutibili e assai criticate non solo da tutte le forze di opposizione, ma soprattutto da parte di genitori e famiglie, cioè dai cittadini: in particolare, la grave decisione di esternalizzare gli acquisti delle derrate alimentari nelle mense comunali ha prodotto un grave peggioramento della qualità del cibo che i nostri bambini mangiano quotidianamente nelle scuole materne del Comune di Perugia, senza alcun tipo di risparmio economico effettivo. Ciò ha comportato una serie di gravi disagi, malumori e proteste che ha portato l’Amministrazione, dopo molto tempo, a rivedere le proprie scellerate azioni;
  • Un Comune capoluogo di regione come Perugia ha l’obbligo, come e più degli altri, di favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari a fini di solidarietà sociale, agevolando chi si trova in stato di indigenza o comunque in situazioni di disagio sociale o socio-sanitario, contribuendo in tal modo, inoltre, all’informazione e sensibilizzazione sul tema, con particolare riferimento alle giovani generazioni, che vanno abituate ad una corretta educazione alimentare;

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

prendendo esempio dal Comune di Narni, Corciano, Magione e dagli altri Comuni umbri che da tempo si stanno attivando per portare avanti progetti legati al riutilizzo del cibo in contrasto agli sprechi alimentari, in linea con la sopracitata Legge Regionale n. 16 del 14 novembre 2017 (“Interventi regionali per la promozione delle attività di donazione e distribuzione a fini di solidarietà sociale di prodotti alimentari, non alimentari e farmaceutici”) a:

  • Intervenire in tal senso prevedendo che le derrate alimentari ed in generale il cibo in eccesso delle mense scolastiche del Comune di Perugia vengano recuperate e non gettate a favore di associazioni e/o comitati e/o cooperative che si prendono cura dei cittadini indigenti, o direttamente agli stessi soggetti privati che si trovano in difficoltà;
  • Qualora questo non fosse possibile, prevedere che tale cibo in eccesso venga donato alle strutture destinate agli animali randagi e di affezione del Comune di Perugia;
  • Al netto di tutto questo, portare avanti azioni finalizzate alla promozione della cultura della riduzione degli sprechi alimentari e della produzione dei rifiuti, all’informazione contro gli sprechi dei prodotti alimentari e per il consumo consapevole, e alla sensibilizzazione sul recupero e donazione a fini di solidarietà sociale delle eccedenze alimentari;