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21
Gen

Riapertura dei Locali di Pubblico Spettacolo in Centro Storico

centro perugia notte 15Ho chiesto di rivedere il Piano del Commercio per il Centro Storico adottato nel 2002, sono passati più di dieci anni e in questo lasso di tempo è successo di tutto, dal cambio del volto della città di Perugia all’arrivo della crisi economica che ancora di attanaglia.

Per questo è il momento di rimuovere il divieto in vigore per l’apertura e trasferimento di locali con “licenza di pubblico spettacolo”, in particolare quelli con attività connesse al ballo.

Quando fu adottata questa delibera, infatti, in Centro Storico c’erano numerosi locali e quindi poteva avere un senso, mentre attualmente nell’acropoli non è presente nessuno spazio di questo genere, con conseguente negative in termini di frequentazione del centro da parte dei giovani.

Per questo, ad oggi, il divieto di apertura di locali con licenza di pubblico spettacolo connessa all’attività di ballo non ha più senso e va tolta. Basterebbe chiedere ai locali di essere adeguatamente insonorizzati, così da garantire il diritto al riposo dei residenti.

Per evitare le sicure critiche che arriveranno per questa proposta credo siano utili gli esempi di città come Torino, Firenze, Bari e Brescia che sono andate nella stessa direzione riaprendo i locali in centro storico con una patente a punti concordata con i gestori che ho chiesto di applicare anche nella nostra città.

centro perugia notte 09Di seguito la proposta integrale, buona lettura:

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PREMESSO CHE:

  • Essendo il Centro Storico la parte più antica della città risulta caratterizzata da una intrinseca fragilità ed una costante sovraesposizione ai rapidi cambiamenti della modernità. Per questo è necessario aggiornare continuamente le politiche amministrative e le scelte gestionali per rendere l’acropoli attrattiva e vitale in campo sociale, culturale ed anche economico.
  • L’attuale crisi economico-finanziaria e socio-culturale, nonché le problematiche connesse alla sicurezza e alla vivibilità, impongono una nuova declinazione del Piano Economico Commerciale del Centro Storico che ne aggiorni gli obiettivi rispettandone lo spirito di fondo. In particolare l’intento definito nel passaggio “Il marketing urbano è quello strumento che ha come obiettivo principale quello di creare un’immagine del Centro storico in grado di attrarre consumatori, risorse economiche, investimenti; nello stesso tempo, la logica di marketing tende a favorire la costruzione di reti attorno alle quali definire e portare avanti progetti comuni in cui sono protagonisti gli stessi soggetti locali (istituzioni, imprese, associazioni, ecc.). Il fine sarà quello di consolidare l’identità della città, del suo territorio, del suo Centro storico, rafforzandone la coesione sociale a partire dalla condivisione di strategie di sviluppo”.

centro perugia notte 12VALUTATO CHE:

  • Con la Delibera del C.C. n. 33 del 11.03.2002 sul Piano Economico Commerciale del Centro Storico è stato posto un blocco inderogabile sia all’apertura che al trasferimento di attività che oggi, con l’attuale normativa, sarebbero classificate come locali con “licenza di pubblico spettacolo con attività connesse al ballo”.
  • All’attuazione della Delibera risultavano vari locali già presenti in Centro Storico, dunque non sottoposti al blocco della licenza, ovvero: Dorian Gray, Viale Roma. Domus, Via del Naspo. Club 27, Via Bartolo. Story Teller, Via del Bovaro. Rispetto ad allora, oggi risulta che tutti i locali abbiano cessato la propria attività tranne uno, il Dorian Gray, che ha cambiato la propria denominazione in Velvet. Ad ogni modo non è presente alcun locale di pubblico spettacolo con licenza connessa all’attività di ballo in tutta l’acropoli della città di Perugia, il che costringe tutti i giovani perugini, gli studenti fuorisede che la nostra città ospita e i ragazzi delle città limitrofe a spostarsi in periferia o in altri comuni per poter ascoltare concerti musicali o serate di intrattenimento in cui vi sia la possibilità di ballare.

CONSIDERATO CHE:

  • Le ricerche del settore hanno dimostrato che una zona vissuta da giovani coppie, famiglie, ragazzi e studenti è una zona sicura e che il miglior presidio contro il degrado e la micro-criminalità è la presenza delle persone in tutte le zone e nelle varie fasce orarie.
  • L’attrattività di un Centro Storico si misura anche sulla qualità dei locali, degli spettacoli e dell’intrattenimento che è in grado di offrire ai turisti, ai residenti e ai suoi frequentatori. Non è altresì pensabile che in tutta l’acropoli non vi sia neppure un locale con una licenza di pubblico spettacolo connessa all’attività di ballo a causa della chiusura dei locali precedentemente presenti e il contestuale blocco del rilascio di nuove licenze.

RITENUTO CHE:

  • è stato già necessario modificare la delibera del C.C. n. 33 del 11.03.2002 sul Piano Economico Commerciale del Centro Storico permettendo l’insediamento di locali con attività d’intrattenimento nell’area universitaria.
  • sia necessario, in ragione di tutto ciò premesso, in base ai motivi sopra esposti, modificare la delibera del C.C. n. 33 del 11.03.2002 sul Piano Economico Commerciale del Centro Storico, al fine di prevedere che siano vietate ai locali le licenze di pubblico spettacolo connesse al ballo se e soltanto se non adeguatamente insonorizzati, permettendo in tal modo l’apertura di locali che abbiano ottemperato alle prescrizioni legislative in relazione all’insonorizzazione e al rispetto della quiete, al fine di rivitalizzare il Centro Storico, favorire la socialità nell’acropoli ed incentivare le realtà musicali e culturali nella nostra città.

Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a:

1) Rivedere il Piano Economico Commerciale del Centro Storico prevedendo la possibilità di aprire o trasferire in acropoli locali che possano avere la licenza di pubblico spettacolo anche per attività connesse al ballo se il locale risulterà adeguatamente insonorizzato.

2) Prevedere l’introduzione, di intesa con i gestori, di regole di comportamento chiare e di gestione dei locali pubblici con una apposita “patente a punti” sulla scorta delle iniziative adottate in altri Comuni come Torino, Firenze , Bari e Brescia”.