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Giu

Sindaco assente e Assessore in fuga, educatrici in agitazione e asili nido senza autorizzazione: situazione critica per i servizi all’infanzia

Ieri, dopo mille tentativi di evitare l’audizione, siamo riusciti ad ascoltare in Consiglio Comunale le educatrici dei servizi all’infanzia della nostra città che hanno già scioperato il 20 giugno e sono in stato di agitazione con un futuro sciopero in vista per il 3 luglio.

Il Sindaco, come consuetudine e pur facendo parte del Consiglio Comunale, era assente, mentre l’assessore Waguè è fuggito come al solito non appena arrivato il suo turno per parlare. L’attuale Giunta invece di affrontare i problemi li evita con assenze strategiche o fughe dell’ultimo minuto.

Sui servizi per l’infanzia chi governa Perugia sta giocando una partita davvero sporca: le iscrizioni ai nidi – di solito possibili già da aprile – quest’anno non sono ancora aperte e non apriranno fino al 6 luglio. Inoltre saranno solo online e chiuderanno immediatamente, dopo nemmeno due settimane. Verosimilmente per le graduatorie bisognerà aspettare la fine di agosto, una manciata di giorni, prima dell’avvio delle attività scolastiche.

Il prezzo da pagare, in termini di organizzazione della vita familiare oltre che economici, per i genitori che lavorano è altissimo: difficoltà a pianificare gli impegni quotidiani e spesso ripiegamento (come sta già avvenendo) sui servizi privati con un’impennata dei costi a carico delle famiglie.

A pensare male si fa peccato, vero, ma qualche volta ci si azzecca: in questo caso viene proprio da pensare che il Comune stia guardando ai servizi per l’infanzia non come una risorsa per l’ente, una ricchezza per la comunità e un patrimonio da difendere con le unghie e con i denti per il benessere sociale delle famiglie, ma bensì come a una voce di costo onerosa e da tagliare il prima possibile.

La cosa più grave appare la questione legata alla sicurezza e alle aperture in deroga: dall’inizio del suo mandato il Sindaco Romizi e l’assessore Waguè stanno aprendo di anno in anno alcuni asili nido pubblici senza rispettare gli standard di legge. La promessa per ottenere l’autorizzazione in deroga era di effettuare i lavori di messa a norma delle strutture nel primo triennio del mandato: una delle tante promesse non mantenute.

Ad oggi nessun lavoro è stato fatto o è in procinto di iniziare. Gli asili nido non rispettano la legge in termini di qualità e sicurezza, mentre i tre anni di autorizzazione in deroga sono scaduti. Se le strutture fossero private non potrebbero riaprire in nessun modo. Perché tanta disattenzione, forse voluta, per un servizio pubblico fondamentale come quello all’infanzia?

Ieri abbiamo provato a chiederlo in Consiglio Comunale ad una sedia vuota, quella del Sindaco Romizi, e ad una poltrona tanto agognata, quella dell’assessore Waguè che è scappato. Ma lunedì prossimo al question time non potranno sottrarsi dal rispondere a noi, alle educatrici e ai genitori di Perugia