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27
Feb

Sulle infiltrazioni mafiose e l’antimafia non si deve fare “opposizione”

mafia-uccide-silezio-pureOpposizione ed ostruzionismo non sono consentite su tutti i temi. L’Antimafia è uno di quelli.

Il non essere favorevoli all’azione amministrativa di contrasto alle organizzazioni mafiose, anche in terra Umbria, è più grave se viene dai partiti d’opposizione come PDL e UDC che con la mafia e i mafiosi qualche problemino e rapporto in più degli altri lo hanno, lo hanno avuto e, temo a giudicare dal comportamento tenuto in aula, continueranno ad averlo.

In Consiglio Comunale è arrivato un Ordine del Giorno con l’analisi della situazione a Perugia ed in Umbria riguardo alle infiltrazioni mafiose. Il dibattito è stato vivo e complesso, molti gli interventi fuori luogo, altri di alto livello ed interessanti. Sul tema sono stati proposti anche emendamenti accettati dalla maggioranza.

La delusione arriva al momento del voto, quando tutta l’opposizione si astiene e un consigliere addirittura vota contrario. Atteggiamento inaspettato, incomprensibile e inconcepibile.

In aula sono stati richiamati Borsellino e Falcone, come esempio di silenziosi servitori dello stato che hanno dato la vita per la causa della lotta alla mafia senza fare proclami. E’ allora che mi sono venuti in mente due video che riassumono la situazione attuale.

Così ho capito che non è un errore se i condannati e gli indagati per mafia stanno negli stessi partito di chi non ha votato a favore dell’ordine del giorno sulla lotta alla mafia e le politiche amministrative di contrasto alle infiltrazioni mafiose: i vari Cuffaro, Previti, Dell’Ultri e Berlusconi stanno bene dove stanno. Con chi non ha il coraggio di buttare il cuore oltre l’ostacolo, di chiamarli per quello che sono e dire che sono loro ad essere fuori posto, non i tanti cittadini onesti. Con chi non ha il coraggio nemmeno di votare a favore dell’Antimafia, ma ha il coraggio di fare opposizione anche su questi temi.

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RISULTATO DELLE VOTAZIONI SULL’ ODG “INFILTRAZIONI MAFIOSE E LOTTA ALLE MAFIE”

CONTRARI: Giorgio Corrado.

ASTENUTI: Emanuele Prisco, Andrea Romizi, Leonardo Varasano, Emanuele Scarponi, Otello Numerini, Giuseppe Cenci, Carlo Castori, Rocco Valentino, Giuseppe Sbrenna, Teresa Bellezza.

FAVOREVOLI: Tommaso Bori, Sauro Bargelli, Erika Borghesi, Simona Brugnoni, Tiziana Capaldini, Filippo Cardone, Mario Catrana, Patrizia Cavalaglio, Anonino Chifari, Claudio Consalvi, Carlo Fabbri, Federico Lupatelli, Nicola Mariuccini, Francesco Mearini, Leonardo Miccioni, Alvaro Mirabassi, Pier Luigi Neri, Emiliano Pampanelli, Cristiano Pucciarini, Stelvio Zecca.

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DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE SULL’ODG “INFILTRAZIONI MAFIOSE E LOTTA ALLE MAFIE”

citta-antimafiaLa parte principale della seduta odierna è stata dedicata alla discussione del lungo e dettagliato odg, presentato dal consigliere del P.D. Tommaso Bori, sul tema: “Infiltrazioni mafiose e lotta alle mafie”. Il documento è stato approvato con 20 voti a favore, 10 astenuti ed 1 contrario. Nell’atto, Bori, dopo aver illustrato le caratteristiche peculiari del sistema “mafia”, nonchè il pericolo della sua sempre maggiore infiltrazione in Umbria, ha chiesto di impegnare l’Amministrazione Comunale:

1) a proclamare Perugia “CITTA’ ANTIMAFIA;

2) a organizzare una manifestazione con le scuole, le università, le istituzioni culturali e l’associazionismo per diffondere i valori della legalità e della democrazia;

3) a realizzare campagne di comunicazione locali, nazionali, internazionali per informare e sensibilizzare sulle questioni e sulla storia della criminalità organizzata di stampo mafioso;

4) a sollecitare presso il Ministero dell’Interno il rafforzamento dei presidi delle forze dell’ordine;

5) ad accertare la congruità della normativa vigente e della conseguente azione dei pubblici poteri, formulando proposte di carattere legislativo e amministrativo necessarie a rendere più coordinata e incisiva l’iniziativa di Stato, regioni ed enti locali;

6) ad accertare le caratteristiche dei mutamenti e delle trasformazioni del fenomeno mafioso e di tutte le sue connessioni, comprese quelle istituzionali, con particolare riguardo agli insediamenti stabilmente esistenti nelle regioni diverse da quelle di tradizionale inserimento, come l’Umbria e le regioni limitrofe;

7) ad accertare le modalità di difesa del sistema degli appalti e delle opere pubbliche dai condizionamenti mafiosi;

8) a verificare la congruità della normativa vigente e l’impatto sul nostro territorio per la prevenzione e il contrasto delle varie forme di accumulazione dei patrimoni illeciti, del riciclaggio e dell’impiego di beni, denaro o altri proventi della criminalità organizzata mafiosa;

9) a verificare in Umbria e a Perugia l’impatto negativo delle attività delle associazioni mafiose sul sistema produttivo;

10) a verificare l’adeguatezza delle norme sulle misure di prevenzione patrimoniale, sulla confisca dei beni e sul loro uso sociale e produttivo;

11) a svolgere un monitoraggio costante sui tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali.

Lunga ed articolata la discussione, apertasi con l’intervento di Emanuele Prisco. Il consigliere del PdL ha sottolineato che quello proposto da Bori è un tema vasto, importante e che dovrebbe essere trattato senza colori di parte, nè politici. “La mafia – ha commentato – non è solo quella delle armi e delle bombe, ma è anche una cultura più diffusa e penetrante, di cui sono impregnate molte aree della società, dalla politica, all’economia, ecc. Si tratta, quindi, di un sistema complesso, più ampio rispetto alla semplice criminalità organizzata. Ed è soprattutto questo sistema mafioso, basato sul clientelismo, sui favoritismi, ecc. che dobbiamo combattere”.

Per Leonardo Varasano (PdL) il termine mafia ha due accezioni: da un lato le organizzazioni criminali, purtroppo sempre più presenti anche in Umbria a partire dall’anno del terremoto; dall’altro una categoria dello spirito, ossia tutte quelle manifestazioni che hanno in sè un animo mafioso. “Il primo compito degli Enti locali è prendere atto di questa distinzione ed intervenire nei settori di propria competenza in maniera concreta”.

Dai banchi del P.D. il consigliere Antonino Chifari, palermitano d’origine, ha lanciato un grido d’allarme: “l’Umbria per la mafia è molto vulnerabile, perchè è una regione non abituata a combattere questo fenomeno”. Chifari, poi, si è detto in disaccordo con i due interventi dei colleghi dell’opposizione: “non si possono mettere sullo stesso piano le organizzazioni criminali con i semplici favoritismi. Il punto nodale della mafia, al contrario, è un altro, ossia il settore dell’edilizia e degli appalti. Lì occorre vigilare con massima attenzione”.

Il capogruppo PdCI Pierluigi Neri ha tenuto a precisare che la mafia “è una connotazione storica di un’organizzazione antisociale ed antistatale che ha una precisa ubicazione territoriale. Nulla, invece, la mafia ha a che vedere con ciò di cui hanno parlato i consiglieri del PdL. Bisogna distinguere nettamente, in sostanza, tra quella che è una semplice patologia del sistema sociale (il clientelismo, i favoritismi, ecc.) e quelle che sono le caratteristiche ed i comportamenti propri di vere e proprie organizzazioni antistatali”. La mafia, per Neri, dunque, deve essere contrastata come sistema, sapendo che essa ha una struttura e strategie ben precise.

Tornando agli scranni del PdL, il consigliere Giorgio Corrado ha criticato l’impostazione data da Bori all’odg, definito “ammiccante” in quanto al primo punto del dispositivo propone di proclamare Perugia quale città anti-mafia. “Questa è un’operazione strumentale di nessuna rilevanza. Al contrario a Perugia servono ben altri interventi, partendo dalla lotta al narcotraffico, visto che la nostra città ha il triste primato delle morti per overdose. Non servono, a mio parere, le declaratorie di facciata, bensì le operazioni concrete, contro la droga, le ecomafie, l’usura, l’abusivismo edilizio, tutte piaghe di cui anche il nostro territorio è permeato. In buona sostanza noi abbiamo il compito di dover riaffermare lo stato di diritto tutti i giorni con i nostri comportamenti e senza distinzioni di colore politico”.

Per Stelvio Zecca (IdV), infine, la crisi economica drammaticamente in essere da tempo è una delle condizioni che favorisce l’infiltrazione della mafia nel tessuto sociale di una città. “Dunque, come Amministrazione, abbiamo il dovere di costituire un sistema il più trasparente possibile per non fornire terreno fertile alle organizzazioni mafiose. Per fortuna la situazione dell’Umbria è ancora abbastanza buona e sana, ma dobbiamo operare alacremente per mantenerla tale, visto che emergono giorno dopo giorno avvisaglie di potenziali pericoli, nei confronti delle quali va tenuta alta l’attenzione”.

Il Capogruppo di Rifondazione Comunista Emiliano PAMPANELLI ha sottolineato che “il tema in questione ci tocca direttamente, ed il mio partito ha voluto con forza e lottato con le unghie e con i denti affinché fosse costituita una Commissione Antimafia in Consiglio Regionale, come contromisura volta ad arginare l’arrivo in Umbria di infiltrazioni mafiose. La politica è investita in prima persona da questo grave problema. Concordo con Neri nell’affermare che, all’interno dello Stato stesso, ogni giorno agisce e si contrappone ad esso una sorta di “Controstato”, che si va espandendo sempre di più. La cosiddetta II Repubblica, nata dalle ceneri di “Mani pulite”, non è purtroppo esente da queste infiltrazioni pericolosissime. Lo stesso sistema elettorale bipolare, dove un solo voto in più determina la vittoria dell’una o dell’altra parte in un collegio, favorisce tali infiltrazioni. Infatti la mafia sta diventando sempre più una grande forza economica ed ha quindi una sempre maggiore influenza in campagne elettorali fondate sui personalismi e sempre più costose. Anche le inchieste più recenti, che investono personaggi della politica nazionale e locale, testimoniano come la mafia, sempre più spesso, agisce non più influenzando indirettamente la politica ma introducendo in politica i propri uomini. Pertanto occorre innanzitutto una operazione di “ripulitura” dei candidati in odore di mafia nelle liste elettorali. La Regione dell’Umbria ha avuto il coraggio di elaborare molti Protocolli per lottare contro le infiltrazioni mafiose, che sono sempre più presente laddove esistono “affari” e l’economia è ancora attiva. L’ODG non può certo risolvere il problema, ma aiuta a tenere alta l’attenzione su di esso, pertanto voteremo a favore”.

Il Consigliere del PD Nicola MARIUCCINI ha inteso sottolineare con forza che “esistono città “indifferenti” ed altre che invece vogliono contrastare la proliferazione delle mafie: Perugia appartiene alla seconda categoria, ossia è una città che non vuole “lasciar correre” e che, al contrario, intende reagire a possibili infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso”.

Il Consigliere dell’UDC Otello NUMERINI, ha affermato che “dopo una attenta lettura del testo dell’ODG, a mio parere occorrono alcune modifiche” ed ha presentato un emendamento nel quale si chiede di inserire nell’ODG due “precisazioni” nella parte che precede il dispositivo vero e proprio e nella quale si enuncia: “CONSIDERATO CHE”. La prima, al 2° punto, riguardo alla necessità di promuovere percorsi di formazione, afferma che: “Per tutte queste azioni è opportuno attivare una solida collaborazione con “LIBERA” e con le associazioni similari che si occupano di questi temi, nonché Scuole, Università, Vescovado”. La seconda, al 3° punto, riguardo alla trasparenza degli enti, afferma: “…in particolare nelle procedure amministrative, nell’assunzione del personale, nella concessione dei lavori, nel controllo dei locali”.

Il Consigliere del PdL EMANUELE SCARPONI ha sottolineato che “il Governo Berlusconi ha ottenuto molti risultati positivi nella lotta alla mafia, con l’arresto di molti Capi dell’organizzazione. Ritengo che su questo tema sia meglio agire con i fatti piuttosto che parlare in maniera astratta”.

Il Capogruppo di “Perugia di Tutti”, Consigliere Teresa BELLEZZA, ha proposto un altro emendamento tendente a riconoscere i meriti ed i successi dell’attuale Governo nella lotta alla mafia.

Si è quindi passati alle votazioni. L’emendamento di Numerini è stato approvato con 28 voti a favore e 3 contrari. L’emendamento della Bellezza è invece stato respinto con 20 voti contrari ed 11 a favore. Mentre l’ordine del giorno è stato approvato con 20 voti a favore della maggioranza, 10 astenuti ed 1 contrario dell’opposizione, degno di nota è il fatto che il Consigliere Otello NUMERINI, dopo aver proposto e visto approvare un suo emendamento, non ha comunque votato favorevole alla delibera!