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2
Lug

Consiglio Grande sulla Vivibilità del Centro Storico

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Dopo i due interventi dei rappresentanti di maggioranza ed opposizione il Consiglio Grande è proseguito con l’avvicendarsi al microfono dei rappresentanti di associazioni di quartiere e non, dei sindacati di polizia, di semplici cittadini.

Il primo intervento è stato quello dell’operatore culturale dell’associazione “Perugia Festival” Alessandro Riccini Ricci, che ha posto l’accento sull’importanza del ruolo dei cittadini “che devono diventare “azionisti”di un progetto per Perugia che integri i vari temi (sicurezza, mobilità, politica) considerati nell’insieme e non singolarmente e riguardanti non solo il centro storico ma anche le periferie. Un tentativo che la nostra associazione sta facendo con il progetto “Perugia Centro” che vuole portare offerte di intrattenimento che spostino le persone dal centro in zone più esterne, coinvolgendo tutte le realtà che fanno parte della città, operatori culturali, polizia ecc.” Insomma, la crisi attuale della vivibilità come occasione per “ripensare” l’idea di città per i prossimi 5-10 anni, in modo molto condiviso.

Il segretario provinciale aggiunto del sindacato UGL della Polizia di Stato ha richiesto, come Forlini, la costituzione di un distaccamento di “reparto mobile di polizia , tenuto ad agire su strada: non si tratta di corpi militarizzati, l’assetto anti-sommossa è previsto infatti solo per particolari situazioni come la vigilanza negli stadi di calcio o altre situazioni “calde”. Non si vuole certo militarizzare Perugia, ma questa potrebbe essere la soluzione ai nostri problemi di carenza di organici, sempre maggiore a causa del mancato turn-over dei colleghi che vanno a riposo, dei quali solo uno su 4 vengono rimpiazzati. Inoltre occorre una maggiore prevenzione e repressione e chi abusa di alcool dopo certi orari deve essere perseguito senza però penalizzare gli esercenti”.

Molto forte la critica all’Amministrazione comunale ad alle forze politiche di maggioranza e di opposizione da parte di Carla Spagnoli, che ha definito “scellerata” la gestione Locchi “dopo quella di Maddoli, che aveva portato il tema della sicurezza in un precedente Consiglio Grande. Boccali ha parlato in varie occasioni di “percezione di insicurezza” ma vorrei ricordargli che Perugia ha il primato europeo per le morti da overdose. Le cause del degrado stanno nel “buonismo” della sinistra al potere in Umbria, nella chiusura della ZTL in centro storico e nella carenza delle forze di polizia: servono almeno 30 agenti presenti costantemente in centro, forze che maggioranza ed opposizione devono chiedere al Ministero dell’Interno. Oggi vediamo le conseguenze nella chiusura di tutti gli esercizi commerciali in via Cartolari e in via della Viola, nella fine delle botteghe artigiane a vantaggio del fiorire di quelle etniche. Occorre una maggiore illuminazione in centro e maggiori controlli nelle iscrizioni alle due Università, spesso una scusa di gente che viene in realtà a delinquere”.

sala-notari-perugiaNon ci sta a quest’ultima osservazione il coordinatore di “Sinistra universitaria” dell’Università di Perugia, Leonardo Esposito, che protesta “l’arresto di due studenti non significa che tutti delinquono. Vorrei invece ricordare che gli studenti a Perugia vengono per studiare, sono molto importanti per l’economia della città e d essi stessi “presidiano” il territorio come deterrente alla microcriminalità. Inoltre sono molti i problemi che devono affrontare, da quello del caro-affitti (anche se l’Amministrazione ha preso iniziative positive in tal senso occorre un maggior controllo su appartamenti ed affitti) a quello del trasporto: per chi non ci abita, è difficile infatti raggiungere il centro per gli studenti in orario notturno, vista che la mobilità è insufficiente in tali orari”

Il sociologo e coordinatore dell’associazione “Democrazia della Sinistra” Stefano Colletti sottolinea che “sicurezza è anche garantire il lavoro ai giovani ed essere consapevoli dell’attuale grado di disgregazione sociale. La percezione di insicurezza aumenta in presenza di precarietà sociale, ed anche i media hanno oggi un ruolo che tende a rafforzare tale percezione. Diciamo no dunque a preconcetti xenofobi e razzisti, chiediamo al Sindaco di non ascoltare la destra retorica e razzista, avida, bottegaia ed egoista”.

Michele Petrelli, dell’associazione “Sinistra civica a 5 stelle” propone di “restituire al centro storico il ruolo di cuore pulsante delle città, vetrina luccicante e luogo di riferimento, finestra delle regione Umbria e punto di informazione su tutte le iniziative che vivacizzano la vita cittadina. Insomma, affinché il centro storico sia più sicuro occorre rivitalizzarlo. Ma sarebbe tutto inutile se manca l’amore per il luogo in cui si vive da parte dei cittadini stessi”. Massimo Timi, segretario del SIULP, il Sindacato di polizia, parla “andando oltre all’ideologia politica” e ribadisce come Petrelli che “la città deve essere vissuta maggiormente dai cittadini: più gente c’è in centro e meno delinquenza vi troverà spazio. Noi poliziotti siamo poche ed anche anziani, occorre più collaborazione da parte dei cittadini stessi, anche con sacrifici legati a scelte meno egoistiche e personali, come nel caso della speculazione sugli affitti e dei fondi trasformati in appartamenti degradati che ospitano soggetti potenzialmente in grado di delinquere: è il caso dei clandestini, spesso sfruttati dai loro stessi concittadini. Inutile arrestarli per pochi giorni e poi ritrovarli di nuovo in giro a spacciare o rubare. L’Amministrazione ha già fatto qualcosa recentemente impedendo la trasformazione dei fondi in appartamenti di residenza, spero continui su questa strada. Propongo di chiedere a Perugia l’apertura di Consolati stranieri che favoriscano l’identificazione dei clandestini che delinquono, mentre ricordo che invece molti immigrati regolari lavorano e non delinquono, non si deve generalizzare”.

Riccardo Donti, coordinatore regionale di “Forza Nuova”, associazione giovanile nata 12 anni fa, afferma che “sembra obbligatorio essere di destra o di sinistra, ma è possibile anche una 3A via: si può prendere posizione a favore dei cittadini e del decoro sociale ma anche affermare che sicurezza significa dare ai giovani, che oggi non hanno spazi, la possibilità di un futuro, di lavorare e farsi una famiglia. Riguardo alla sicurezza occorre avere il coraggio di dire che oggi a Perugia il problema è quello dell’immigrazione e degli spacciatori”.

Tiziana Ciabucchi parla della diffusa percezione di insicurezza e ricorda che “la legge federalista da al Sindaco gli strumenti per agire. Occorre un maggiore controllo del territorio, attraverso uno stretto rapporto con Prefetto e Questore all’interno di appositi “Comitati di sicurezza”. Inoltre serve un maggior sostegno alla vitalità dei quartieri ed alla riqualificazione delle aree pubbliche, coinvolgendo i cittadini nel controllo,e un miglioramento dei servizi per attirare una presenza diffusa in centro storico, che è un deterrente contro la criminalità. La promozione infine del progresso economico, sociale e civile può creare una maggiore fiducia dei giovali nelle istituzioni”.

Paola Medici, vicepresidente dell’associazione dei residenti di Porta Sant’Angelo, “Vivilborgo”, racconta la difficile realtà di un quartiere dove “i fondi sono stati trasformati in appartamenti fatiscenti per gli extracomunitari, lo spaccio ed il degrado regnano sovrani e le siringhe sono ovunque; le condizioni igieniche in cui vivono alcuni stranieri, anche con bivacchi all’interno del nostro parco ormai per noi impraticabile, sono assai precarie, visto che in tali comunità, anche Rom, si orina e si defeca a cielo aperto. noi chiediamo un maggiore controllo e più sicurezza”.

Claudio Abiuso, rappresentante della lista civica “L’ altra Perugia”, ricorda che alcuni studi rilevano il fallimento e la chiusura di ben 150 attività artigianali negli ultimi 20 anni nel centro storico, insieme alla più recente chiusura dei cinema Lilli e Turreno e di ben 6 librerie” e parla di “un centro storico desertificato, dove il posto di queste attività lo hanno preso gli spacciatori” e chiede “come provocazione” che “il Sindaco Boccali ammetta di non saper gestire il centro storico di Perugia e si dimetta per questo”.

Maria Lupi, insegnante alle superiore residente in centro storico e dell’associazione che persegue la sicurezza per le donne “Tanaliberetutte”, ricorda che “la maggior parte delle violenze sulle donne avviene all’interno della famiglia e non per strada. Tuttavia occorre dire che il centro è poco frequentato dai cittadini la sera anche perché il Minimetrò chiude alle 10.00. Il concetto di sicurezza va oltre il controllo e la repressione. Noi chiediamo che il Comune fornisca l’elenco delle abitazioni e degli spazi liberi a sua disposizione per farne dei luoghi di accoglienza e di incontro per le donne, intese come soggetti autodeterminanti”. Miriam Agostini, residente in centro storico e operatore commerciale del Mercato coperto, afferma che Perugia “non merita questa situazione così piena di problemi” e ricorda che “il ventilato progetto per il Mercato coperto, uno dei punti fondamentali del centro storico, che potrebbe il cuore di una nuova socialità sull’acropoli, pare che vorrebbe esautorare la vecchia struttura e costruire una nuova a 3 piani, un centro commerciale, che nascerebbe già superato perché in tutta Europa si vede che i centri commerciali si stanno svuotando. Ed io mi chiedo: “per chi” nascerebbe questo centro commerciale, visto lo svuotamento del centro…”.

Tiziano Nadir Scricciolo, segretario dell’associazione studentesca “Altra Scuola – Rete degli Studenti”, ricorda la recente iniziativa “Centro libera tutti” che, proprio a due passi dalla fontana di piazza IV Novembre, ha proposto tre parole chiave per la vivibilità del centro storico: servizi, offerta culturale e partecipazione. Per Scricciolo “il centro non deve essere una vetrina per turisti, com’è oggi, ma il luogo di incontro, dove deve poter aumentare la vita notturna, specialmente il sabato sera, migliorando il servizio dei collegamenti con il resto della città, e offrendo iniziative culturali coinvolgenti. Attualmente la sera in centro ci siamo solo noi studenti delle superiori e gli studenti universitari, ma sempre meno, mentre occorre riportare la gente, soprattutto i giovani. Per questo chiediamo la creazione di un Tavolo di tutti soggetti sociali interessati a raggiungere tale obiettivo”.

Paolo Piccioli, rappresentante del “Comitato di via della Pallotta”, lamenta la “maggior presenza di immigrati della città, soggetti che adottano spesso comportamenti delinquenziali e di arroganza nei confronti dei residenti perugini e che sono protetti da un prete della zona e dalla sua associazione di volontari. Tra questi soggetti ci sono anche dei rom, che continuano a destabilizzare il quartiere. pertanto chiediamo che venga ripristinato il divieto di accattonaggio molesto e di bivacco ed anche una maggior presenza della polizia municipale nel Parco di Sant’Anna, ormai in pieno degrado per tali presenze”.

Barbara Pilati, dell’Arci, parla del “desiderio di poter fruire maggiormente della città, dello slalom attraverso gli spacciatori di via Cartolari con mio figlio piccolo, anche se tuttavia, senza avvertire una forte percezione di insicurezza, seppur con la consapevolezza del degrado, forse perché il fenomeno droga esula dalle scelte politiche locali in quanto legata a meccanismi sociali più ampi. certo, il problema della vivibilità esiste, ma io non credo che la colpa sia tutta e solo degli immigrati. Noi dell’Arci proponiamo la creazione di “Tavoli attivi” con associazioni, cittadini ecc, magari specifici per i diversi territori”.

Massimo Marcucci, rappresentante dell’associazione “Cittadinanza perugina”, racconta di aver vissuto fuori Perugia per circa 20 anni e di sentirsi, una volta tornato, “un corpo estraneo nella mia città. Provo questa sensazione quando esco di casa la sera in via Garibaldi e vedo spacciatori, degrado, gente che orina nei portoni, Penso però che gli stessi perugini devono difendere il proprio portone, ma che anche i vigili e la polizia debbano effettuare maggiori controlli e magari chiedere i documenti alle persone straniere colte in flagrante in questi atti”.

Claudio Carnieri, presidente dell’Aur ha parlato di “una rottura non risolta tra il centro storico ed il resto della città. inoltre esiste un rapporto tra 1’invivibilità del centro storico e l’attuale malessere e disagio sociale. Occorre riportare la residenzialità in centro, soprattutto per le giovani coppie, con progetti di edilizia residenziale pubblica e con la pubblica proprietà messa a disposizione di qualche centinaio di coppie di giovani. Importante è anche migliorare la mobilità verso l’ acropoli e la rocca”.

Antonietta Antoniucci, rappresentante dei commercianti di via della Viola, ritiene che “la colpa del degrado e del rischio della chiusura di tutti gli esercizi della via è tutta della ZTL, che rende la zona chiusa 24 ore su 24 e rende impossibile il parcheggio per i potenziali clienti. Ed è ovvio che più gente e negozi ci sono e meno delinquenti girano. Noi chiediamo solo di sapere perché la ZTL deve essere chiusa sempre, tutto il giorno, e che questo cambi, magari con l’aiuto di qualche parcheggio in zona”.

Per Roberto Pellegrino, rappresentante di “Perugia civica”, “il degrado è visibile a tutti, fino agli anni ’80 la presenza dei residenti in centro storico impediva comportamenti criminali o scorretti. Poi la politica urbanistica sbagliata del Comune ha favorito lo spostamento degli uffici pubblici e privati e la creazione di grandi centri commerciali in periferia, svuotando il centro e lasciandolo così in mano alla delinquenza. Oggi ci sono molti immobili inutilizzati (Mercato coperto, ex-carcere, ex-cinema Turreno e Lilli, uffici comunali di via Fiorenzo di Lorenzo ecc.) e, contemporaneamente, mancanza di residenzialità in centro storico. Noi diciamo basta al cemento ed ai centri commerciali e si al recupero edilizio ed alla compatibilità ambientale”.

Un altra forte critica alla politica dell’Amministrazione comunale è venuto da Maria Rosi, presidente del Club del Popolo della libertà” di Perugia, che ha ribadito che “da anni abbiamo ammonito l’Amministrazione di sinistra sulla gravità della situazione della sicurezza, non solo in centro storico ma anche in altre zone più periferiche, come via Settevalli e d altre. Non ci hanno ascoltato ed oggi si è arrivati alle aggressioni alle volanti della municipale in pieno centro. Noi chiediamo con forza a Boccali di utilizzare le deleghe sulla sicurezza date dal Ministro Maroni”.

Vibrato l’appello alle istituzioni locali di Maria Antonietta Taticchi, rappresentante dei commercianti di via dei Priori, che definisce “una via stupenda, con 50 attività commerciali presenti, 8 delle quali laboratori artigiani, altre legate al mondo dell’arte. Una via multietnica, sottolineo, e questo non ha mai creato problemi. Oggi il nostro vero problema è lo spaccio, che vediamo ovunque lungo la nostra via. Sarebbe inutile negare la realtà, come pure rassegnarsi a convivere con la criminalità. Il che non significa essere razzisti, visto che Perugia ha una tradizione di accoglienza che risale al `500. Noi abbiamo da tempo richiesto un incontro con il Sindaco, il prefetto ed il questore, ma fino ad oggi l’incontro non è mai avvenuto. Oggi rinnoviamo la nostra richiesta e proponiamo una maggiore illuminazione al parcheggio di via Pellini, l’uso delle telecamere peraltro già esistenti, la creazione di servizi di vigilanza nella zona e l’abbassamento del prezzo del parcheggio per favorire l’affluenza della gente”.

Giorgio Mariotti, ricercatore nel campo delle politiche sociali e dell’uso delle sostanze stupefacenti, ha sottolineato come “la sicurezza non si raggiunge con la repressione ma con la prevenzione: occorre investire di più nel sociale e rendersi conto che con il proibizionismo non si risolve il problema della droga ma lo si rafforza”.

Annarita Guarducci, presidente del “Circolo di Legambiente” di Perugia, ribadisce “l’importanza delle scelte urbanistiche sulla qualità della vita delle persone. Occorre restituire al centro storico tutte le attività associative e non che l’hanno caratterizzata in passato. Legambiente è disponibile a partecipare alla lettura condivisa di questi problemi”.

Per Fausto Luzi, di “Città solidale”, “il Consiglio grande di oggi con la forte partecipazione dei cittadini, per troppo tempo abituatisi a delegare i propri problemi alla politica, è un segnale positivo. noi abbiamo elaborato un progetto e lo presenteremo al Sindaco ed al Consiglio comunale”.

Si è fatto tardi, dopo le 20.00. Ci sarebbero ancora tanti interventi in lista, una trentina. Il Presidente Mariucci spiega che si possono inviare anche per lettera o per e-mail le proposte di singoli ed associazioni.

Il Consiglio Grande si chiude: le proposte saranno vagliate in una prossima seduta ordinario del Consiglio comunale.

Altre risposte al problema sono state invece proposte da Francesco Forlini, dell’associazione “Augusta Perugia”, che ha chiesto al Sindaco la costituzione di un “reparto mobile di polizia formato da agenti con compiti non amministrativi ma presenti sulla strada per garantire la sicurezza dei cittadini” ed anche “l’attuazione delle azioni rese possibili dal Decreto Legislativo del 2008 in materia di accattonaggio molesto, a Perugia operato in gran parte soprattutto da parte dei Rom”.