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29
Ago

Contro licenziamenti e ridimensionamento dello stabilimento Perugina

La questione non può e non deve essere di parte, per questo auspichiamo che il nostro ordine del giorno venga sottoscritto da tutti i gruppi che siedono a Palazzo dei Priori, sia di maggioranza che di opposizione.

vignetta bacio peruginaOrmai non c’è più tempo da perdere: la Perugina è un simbolo della nostra storia e un marchio che funziona a livello internazionale, ma la situazione è grave ed occorre un cambio di passo da parte dell’amministrazione cittadina. Dichiarazioni rassicuranti, ma prive di fondamento, come quelle fatte da parte di membri della Giunta nei mesi scorsi non bastano più.

E’ necessario un impegno vero e serio da parte del Comune, portanto la vertenza che riguarda tutta la città al Ministero dello Sviluppo Economico e costringere Nestlè a sedersi al tavolo nazionale.

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Di seguito il testo integrale dell’ordine del giorno:

VISTO che:

– I lavoratori della Nestlé – Perugina sono in stato di agitazione poiché ancora non è stato presentato il piano industriale della multinazionale e si registra una riduzione dei volumi produttivi e il rischio di licenziamento per 300 dipendenti.

– Nei mesi precedenti l’assessore Fioroni a precisa domanda sulla situazione dell’azienda ha risposto: “Le informazioni ottenute in realtà ci fanno sperare che la situazione sia meno grave di quanto appare. I dati sulla performance di mercato dei prodotti Perugina nel 2014 non danno un calo dei volumi, anzi, ci dicono che la criticità non è su questo brand. Tanto è vero che all’interno del mercato di Expo i due brand scelti da Nestlé saranno S. Pellegrino e Baci perugina. Certo, un monitoraggio attento va fatto, occorre anche confidare nella politica, che molte aziende stanno facendo, di saturazione degli impianti con produzioni in conto terzi ai fini di realizzare economie di scala. La relazione sindacale tra la dipendente e la Nestlé non ci riguarda – prosegue l’assessore – ma l’impatto sul territorio del destino di Perugina ci interessa. Per ora – conclude – il malato non mi sembra così grave, se dovesse peggiorare, ci sarà tempo per correre ai ripari”.

VALUTATO che:

– La situazione Nestlé – Perugina è molto complessa da anni per la precarizzazione del personale e, nell’ultimo periodo, vi è stato un aumento della tensione tra lavoratori, sindacati e vertici aziendali per il continuo ricorso ad ammortizzatori sociali, precarizzazione del personale, paventati licenziamenti e riduzione della produzione.

– Sono ormai in scadenza i contratti di solidarietà stipulati nel 2013, dunque con sacrificio dei lavoratori che rinunciano a parte dello stipendio per evitare il licenziamento dei colleghi, si è cercato di mettere in sicurezza l’impianto della fabbrica di San Sisto. È stato fatto dopo le occasioni perse nella campagna 2013/14 per ricreare le condizioni di competitività ed efficienza utili a riposizionare la Perugina nel sistema Nestlé Europa.

– Nonostante i sacrifici dei lavoratori la Nestlé ha continuato a ridimensionare lo stabilimento della Perugina dismettendo produzioni perché fuori mercato e delocalizzando molte commesse.

– Se non interverrà una netta inversione di tendenza saranno licenziati gran parte dei lavoratori stagionali che sono precari da più di dieci anni contribuivano ad un ciclo di produzione strutturato, pur rappresentandone l’anello più debole.

RESO NOTO che:

– I delegati Rsu di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, Luca Turcheria, Mirco Mezzasoma e Fabiano Rosini denunciano i mancati segnali di ripresa ed i piani di investimento che traballano dicendo “Non aspetteremo che si esaurisca l’accordo di solidarietà per ritrovarci in mano la patata bollente di ridimensionamenti del sito ma, insieme alle segreterie di categoria, è nostra intenzione, se non avremo risposte convincenti, avviare subito un percorso vertenziale insieme ai lavoratori. L’obiettivo è ridare alla nostra fabbrica un ruolo da protagonista all’interno del gruppo Nestlé”.

Si impegna il SINDACO e la GIUNTA:

– Ad attivarsi seriamente, non con la superficialità dimostrata negli scorsi mesi, rispetto alla situazione d’emergenza che si registra allo stabilimento della Nestlé-Perugina di San Sisto contro il ridimensionamento ed i licenziamenti in concerto con tutti i livelli istituzionali.