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Lug

Il Governo taglia e il costo della vita aumenta per gli Studenti

aumenti-mensa-studentiTommaso Bori prende posizione sulle conseguenze delle recenti scelte governative nei confronti degli studenti degli atenei perugini ed umbri in genere. Il consigliere del P.D. critica senza mezzi termini la decisione dell’Esecutivo nazionale di tagliare i contributi per il diritto allo studio fino alla soglia del 95%. Una situazione che rischia di mettere in ginocchio i giovani, soprattutto quelli appartenenti a famiglie con fasce di reddito basso.

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Di seguito il comunicato integrale:

“L’Umbria era una delle poche, se non sostanzialmente l’unica, a coprire il 100% di Borse di Studio, di accessi alle Mense e di posti letto nei Collegi per gli studenti universitari. Ci riusciva integrando gli insufficienti fondi per il Diritto allo Studio stanziati dal Governo con i soldi della Regione Umbria e raddoppiando i finanziamenti che arrivavano dal Ministero.

Gli stanziamenti per il Diritto allo Studio della Regione Umbria, nonostante i tagli ai servizi e ai fondi degli enti locali portati avanti dal Governo, sono stati confermati, mentre il Governo, che già metteva soltanto la metà dei soldi i quali già non bastavano a coprire i servizi, decide senza preavviso praticamente di azzerare il proprio contributo apportando un assurdo taglio che arriva al 95% dei trasferimenti.

protesta-mensa-studentiL’assurda formula con cui questo Governo, fatto di divisioni interne e che perde il suo tempo in continui litigi, vorrebbe tirarci fuori dalla crisi è scaricare i costi sui più deboli e su chi non ha gli agganci giusti e lobby che fanno pressioni in Parlamento. Insomma su chi non ha i mezzi per alzare la voce.

Il meccanismo con cui l’esecutivo, preoccupato più da bilanciare il suo costante equilibrio precario in Parlamento, vorrebbe risanare i conti pubblici è far pagare la crisi economica e il debito pubblico agli studenti e ai ricercatori nell’Università, ai professori e al personale nella Scuola, ai malati e agli infermieri nella Sanità, agli operai nelle industrie, agli anziani e alle casalinghe nelle famiglie, ai precari nelle pubbliche amministrazioni e nelle piccole-medie imprese.

Il danno si ripercuoterà soprattutto sulle città universitarie, come Perugia e Terni, che ospitano una nutrita popolazione studentesca tanto di fuorisede, quanto di pendolari. Infatti il costo della vita per gli studenti aumenterà, dovendo far fronte ai numerosi tagli già imposti e pianificati anche per i prossimi anni; l’ADiSU ha proposto di reintrodurre una differenziazione delle tariffe delle mense universitarie sulla base della condizione economica del singolo studente. Le fasce previste sono 3: la prima fino a un valore di 19.696,72 € di ISEE, la seconda fino a 50.000 € e la terza da 50.000 €. Gli importi previsti per i pasti sono rispettivamente: 4,50 €, 5,50 €, 8,50 €. I pasti, ovviamente, restano gratuiti per gli studenti vincitori di borsa di studio.

protesta-borse-studio-studentiMa anche le Borse di Studio sono state drasticamente ridotte, facendo rinunciare agli studi molti studenti idonei a ricevere la borsa di studio, ma non beneficiari per mancanza di fondi e che non potevano permettersi di mantenersi da soli o gravare sulle proprie famiglie. Basti pensare che nell’anno accademico 2010/2011, in base ai requisiti di reddito e di merito previsti dalla legge nazionale, sono risultati avere diritto alla borsa di studio 4486 studenti tra gli iscritti all’Università degli Studi, Università per Stranieri e altri istituti universitari. I fondi disponibili sono stati sufficienti a garantire la borsa soltanto ai primi 1922 aventi diritto.

Rimane incomprensibile l’assurda volontà del Governo di colpire la comunità umbra ed in particolare i cittadini di Perugia, come è assordante il silenzio dei rappresentanti dei perugini e degli umbri eletti in Parlamento con il PDL che rimangono in assoluto silenzio di fronte ad un danneggiamento diretto dei loro concittadini ed elettori.

Inutile ricordare che gli studenti sono un fattore fondamentale di vitalità sociale, culturale e, da non dimenticare, economica per la nostra città e per la nostra regione. Auspichiamo che l’Agenzia per il Diritto allo Studio ed i rappresentanti degli Studenti eletti nella Commissione Controllo ADISU sappiano fare di meglio e trovare la giusta convergenza per uscire da questa situazione difficoltosa, garantendo a tutti gli studenti quello che è un loro diritto: la possibilità di studiare e formarsi come persone e come cittadini.”