Il punto sulla chiusura della caserma di Ponte d’Oddi e i progetti per la sicurezza della zona
La caserma di Ponte d’Oddi ha chiuso definitivamente, dopo un trasloco silenzioso hanno smontanto le insegne e spento le luci.
Sono sempre stato contrario alla chiusura: il Comune si era impegnato nel non tenerla chiusa nemmeno per un giorno, trasferendoci una postazione di polizia municipale e polizia provinciale che assieme ai carabinieri avrebbero garantito la sicurezza e presidiato il territorio, raccogliendo le segnalazioni e le denunce dei cittadini.
A me sembra un progetto valido e lo porterei avanti così come promesso agli abitanti di Ponte d’Oddi e delle zone limitrofe. Logicamente il Sindaco Romizi ha il diritto di cambiarlo, di tenere chiusa la caserma o di mettere in campo idee diverse ed alternative. L’importante è dirlo. L’unico diritto che non ha è di non parlare, di non esprimere la sua idea, di non fare altre proposte sperando che con il suo silenzio tutto cada lentamente nel dimenticatoio.
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Inserisco la nota stampa e l’interrogazione completa:
La recente e definitiva chiusura della Caserma dei Carabinieri di Ponte d’Oddi è al centro dell’interrogazione presentata da Tommaso Bori. Il consigliere, dopo aver ricordato l’insieme dei progetti proposti dalla precedente Amministrazione per ovviare alla chiusura della caserma, interroga l’attuale Esecutivo per conoscere quali siano gli impegni presi o le soluzioni future in materia di sicurezza per il centro abitato di Ponte d’Oddi.
Di seguito l’interrogazione integrale:
– Negli scorsi anni i cittadini e le associazioni di Ponte d’Oddi e delle zone limitrofe si sono mobilitati contro la chiusura della caserma di Ponte d’Oddi attraverso assemblee pubbliche, manifestazioni, cortei ed iniziative territoriali molto partecipate, anche da esponenti politici ed istituzionali di livello nazionale e locale di tutti gli schieramenti politici.
– La scorsa settimana la caserma dei carabinieri di Ponte d’Oddi ha chiuso definitivamente lasciando scoperto un territorio molto delicato dal punto di vista della sicurezza territoriale e senza rispondere alle domande dei cittadini della zona Il Comune di Perugia si era in precedenza impegnato a sostituire la stazione dei carabinieri, senza soluzione di continuità e non lasciando scoperto il territorio, con un avamposto interforze di vigili urbani e polizia provinciale, coadiuvati da un servizio giornaliero dei carabinieri stessi per la raccolta delle denunce.
– I carabinieri si erano poi impegnati a presentare un piano chiaro e capillare di presidio di tutta l’area, mediante la pattuglia mobile coordinata dal servizio di pronto intervento della centrale.
Tutto ciò premesso, si interroga Sindaco e Giunta:
– Sulla volontà di onorare gli impegni presi oppure le soluzioni diverse e alternative che sono state individuate, anche di concerto con il Ministero dell’Interno, ma facendo subito chiarezza sulla questione perché la popolazione ha necessità di risposte immediate.