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14
Mar

Realizziamo un Fab Lab nel Centro Storico di Perugia

FabLabE se fosse in corso la terza rivoluzione industriale e non ce ne fossimo accorti? Dopo le macchine a vapore, dopo la l’energia elettrica, arrivano i FabLab.

Prima di tutto vi consiglio di leggere l’editoriale di Wired dal titolo “La fabbrica è morta e le startup non bastano” in cui si parla dei fabrication laboratory: http://www.wired.it/economia/2014/02/23/leditoriale-di-febbraio-la-fabbrica-e-morta-e-le-startup-non-bastano/

In questi giorni ho proposto che di realizzare un FabLab nel Centro Storico di Perugia, anche in sinergia con opere di rigenerazione urbana in atto come la Biblioteca degli Arconi.

Ma che cos’è un FabLab? E perchè realizzarlo nella nostra città aiuterebbe i giovani a trovare lavoro e le imprese a crescere?

Si tratta di una sorta di laboratorio di dimensioni ridotte che utilizza le più moderne tecnologie per sviluppare idee e progetti. Un sistema utile per cercare di favorire l’iniziativa giovanile e, di conseguenza, un più facile ingresso nel mondo del lavoro. Inoltre, grazie alle stampanti 3d, ai tagliatori laser e alle frese di ultima generazione, i FabLab rappresentano un’ottima soluzione di crescita e sviluppo per le aziende locali, in particolare quelle che hanno bisogno di una prototipazione rapida.

fablab stampanti 3dDi seguito l’odg integrale:

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VALUTATO CHE:

– Fab Lab (fabbing laboratory – digital fabrication) è un laboratorio in piccola scala che utilizza una serie di macchine controllate dal computer e gestite attraverso software Open Source facilmente accessibili, verso nuove forme di creatività da condividere in rete e con un notevole potenziale per l’industria e l’artigianato, tanto che si parla di “terza rivoluzione industriale”.

– Nato al M.I.T. (Massachusetts Institute of Technology) di Boston, il Fab Lab si sta diffondendo in tutto il mondo e fonda la sua forza su una filosofia di azione locale attraverso la simbiosi con un network internazionale di scambio e conoscenza. Vuole favorire la creatività e il DIY (do it yourself) attraverso l’accessibilità per tutti alle macchine di fabbricazione digitale nei giorni di apertura alla città e ai cittadini; vuole costruire gruppi di interesse intorno alle idee e ai progetti, per una nuova imprenditorialità che superi le logiche del marketing tradizionale e assuma valenze sociali in unione d’intenti con le istituzioni (Enti, Amministrativi, Università, Scuole, Fondazioni, etc. etc.).

fablab-arduino– Il cuore pulsante del Fab Lab è costituito da una moderna tecnologia che consente la fabbricazione digitale artigianale attraverso l’uso di stampanti in 3D. In pochi minuti e a partire da un file digitale è possibile creare un oggetto a costi molto contenuti rispetto al passato. Oltre alla stampante in 3D il Fab Lab dispone di attrezzature come tagliatori laser di precisione, frese e plotter vinilico che consentono ampie possibilità di fabbricazione.

CONSIDERATO CHE:

– Il Fab Lab a Perugia si propone di allestire uno spazio per la creazione di oggetti materiali (hardware) e immateriali (software) che promuovano la ricerca universitaria e che siano in grado di stimolare la creatività personale della comunità e la condivisione del sapere. E’ possibile che ciò avvenga anche nella formula di workshop, che interesserebbero diversi campi e materie, come il design, l’architettura, l’informatica, l’ingegneria e vari ambiti dell’artigianato locale (lavorazione di pelle, tessuto, metalli, legno e ceramica).

– Il progetto Fab Lab risponde ad un bisogno fortemente radicato nel territorio che è quello di investire nelle giovani professionalità e di realizzare progetti meritevoli di attenzione da parte delle istituzioni e dei privati. Inoltre il progetto Fab Lab a Perugia si inserisce nel panorama lavorativo umbro che predilige i giovani laureati a discapito degli studenti con licenza media e superiore (dati Istat relativi agli anni 2008 /2012 in Umbria). Inoltre, si propone come un “bacino di primo lavoro” per i giovani diplomati e laureati che con difficoltà riescono a trovare occupazione nel periodo immediatamente successivo alla conclusione del loro iter formativo.

fablab-team– Un punto su cui il progetto insiste è la promozione delle arti e dei mestieri tradizionali in relazione alle nuove tecnologie di derivazione digitale, nel complesso di sinergie che attualmente viene definito artigianato digitale: il Fab Lab offrirebbe, in tal modo, uno spazio di confronto e collaborazione tra professionalità diverse, riunite per la realizzazione di un’idea progettuale.

– In ambito universitario, uno studente potrebbe contare sull’appoggio di una rete di artigiani ed esperti (riuniti all’interno del Fab Lab) per realizzare un’idea che in seguito potrebbe essere adottata da un’azienda e diventare occasione di business (vendita di brevetti) e opportunità lavorativa per se e per i propri colleghi. reso noto che: con deliberazione della giunta comunale n. 333 del 13.09.2012 è stato approvato uno studio di fattibilità relativo alla proposta progettuale concernente “Biblioteca Comunale Augusta – Nuovo spazio per pubblica Lettura” che comprende un’area dedicata ad un makerspace illustrata nella parte “fare, vedere, ascoltare: l’elemento “esperienziale” fortemente integrato con quello tradizionale e con quello socializzante, dovrà costituire uno degli aspetti innovativi più facilmente riconoscibili della nuova biblioteca.”

fablab-logoIl Consiglio Comunale impegna l’amministrazione a:

– analizzare il funzionamento e la strutturazione dei principali “Fab Lab” presenti nelle altre città per avviare un percorso partecipativo sulla progettazione di un “Fab Lab” adatto al nostro territorio e alla sua conversione in città/campus, ad esempio integrandolo con progetti di riqualificazione già avviati come la nuova Biblioteca degli Arconi che prevede un makerspace nello studio di fattibilità. In particolare offrendo ai giovani studenti e neo-laureati servizi e spazi in collaborazione con organizzazioni, associazioni, enti ed istituzioni interessate.

– a prevedere la realizzazione di un “Fab Lab” nel Centro Storico di Perugia, insieme agli altri Enti Locali e le loro società partecipate (SviluppUmbria, Gepafin e Agenzia Umbra Ricerche), le varie Istituzioni Universitarie e le organizzazioni delle Categorie Economiche (Confindustria, Confcommercio, Confcooperative, LegaCoop), attraverso l’acquisizione di nuovi spazi rimasti vuoti o tramite il recupero, la rigenerazione e la riqualificazione di uno degli immobili inutilizzati nell’acropoli”.