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28
Dic

Se anche la Merkel si mette a regalare lecca-lecca

Se è vero, come è vero, che in tutte le organizzazioni sociali e le realtà associative vi è una massiccia presenza di giovani, allora perché essi risultano quasi del tutto latitanti nelle strutture di partito e nelle loro organizzazioni giovanili?

Il processo è stato lento ma progressivo negli ultimi venti anni. Lo descrive già Marco Damiani nel 2010 nel volume “La sfida della partecipazione giovanile”, dell’Agenzia Umbria Ricerche, riportando una chiave di lettura del distacco tra le nuove generazioni, i partiti e le organizzazioni giovanili sottolineando che “nelle nuove generazioni, anziché un totale distacco dal mondo degli interessi pubblici, si sarebbe verificato uno spostamento dell’impegno politico dai tradizionali spazi formal-istituzionali (partiti, sindacati e movimenti politici) verso modalità di partecipazione maggiormente ibride e multiformi, giocate più sul versante socioculturale che su quello strettamente politico: è questo il caso del crescente fenomeno tendente all’associazionismo e al volontariato”.

Questa assenza dei giovani negli spazi tradizionali della politica non è un male caratteristico del nostro paese, ma si ritrova anche a livello europeo, e prescinde dallo schieramento nello scacchiere elettorale.

In Germania, ad esempio, l’organizzazione giovanile della CDU (partito di appartenenza di Angela Merkel) è da tempo fortemente in crisi e non riesce ad attrarre nuovi iscritti. Tanto da spingere la Junge Union a lanciare la campagna “Black is beautiful” (“nero è bello”, dal nome del colore che caratterizza il partito democristiano tedesco e la sua giovanile), con tanto di party e distribuzione di gadget, leccalecca e preservativi ai ragazzi.

Iniziativa descritta da Andrea Mollica in un articolo pubblicato su Gionalettismo.com e fortemente criticata anche in patria dal Frankfurter Allgemeine Zeitung (giornale filo-governativo tedesco vicino alla Cancelliera), che ha preso le distanze dalla campagna per attrarre nuovi giovani iscritti e, in un approfondimento dedicato alla crisi delle sezioni giovanili in Germania, ha ironicamente sentenziato che, se convinto da una campagna del genere, “un ragazzo si potrebbe iscrivere ad un partito solo perché è un idiota”.

L’organizzazione dei giovani democristiani tedeschi subisce un’emorragia di iscritti mai fermatasi negli ultimi vent’anni, un lasso temporale in cui le adesioni si sono praticamente dimezzate. La Junge Union, nonostante la crisi, rimane comunque l’organizzazione giovanile con più iscritti di tutta Europa, circa 120 mila, più del doppio dei Giovani Democratici del PD o degli Jusos della Spd, con circa 50 mila tesserati a testa.

Viste le difficoltà, i giovani di partito hanno deciso addirittura di regalare la tessera a chi voglia aderire alla Junge Union, operazione mai provata prima nella storia della CDU.

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