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11
Ago

Taglio dei servizi: dietro ai numeri ci sono persone, famiglie e posti di lavoro

tagli comune perugiaApprofittando della distrazione estiva il Sindaco e la Giunta hanno tagliato del 20%, il massimo consentito per legge, tutti i servizi esterni del Comune di Perugia. Hanno tentato di farli passare come risparmi su una spesa improduttiva, spiegando che non toccavano i servizi ai cittadini e non avrebbero danneggiato i lavoratori. Ma così non è stato.

Questi tagli non sono indolori, tutt’altro: vanno a incidere sulla carne viva della nostra città. Il danno non sarà solo la grave riduzione dei servizi ai cittadini, ai turisti, agli studenti che vivono e fanno vivere la nostra città, ma anche alle tante persone che erano impiegate in quei settori: chi è andato in ferie convinto di ritrovare il suo posto di lavoro al ritorno e ha invece scoperto di essere senza uno stipendio o in cassa integrazione per le scelte del Sindaco e la Giunta.

Ad aggravare la situazione si è aggiunto il metodo, oltre che il merito della questione che già non condividiamo: queste scelte, che avrebbero dovuto esser state attentamente ponderate e sofferte, al contrario sono state prese a cuor leggero e con superficialità, in circa una ventina di minuti di Giunta, senza ritenere che l’argomento valesse un’ampia discussione.
Sia i consiglieri di minoranza e maggioranza, che i responsabili dei servizi e i lavoratori direttamente interessati hanno appreso il loro destino dai giornali. Neppure un passaggio negli organi istituzionali o nelle assemblee per valutare insieme il futuro della città, dei suoi servizi e delle persone coinvolte.

consiglio comunale perugiaNon è nostra intenzione buttarla in polemica ricordando che in campagna elettorale il centro-destra aveva promesso di non tagliare i servizi e di abbassare le tasse, mentre appena eletto il Sindaco ha fatto l’esatto contrario tagliando in maniera lineare e del massimo consentito per legge (il 20%) tutti i servizi esterni del Comune di Perugia, senza selezionare i settori strategici, lasciando tutte le tasse locali e annunciando la TASI all’aliquota massima. Non vogliamo buttarla in polemica perché l’unica cosa che ci preoccupa è la qualità di vita nella nostra città dopo i tagli ai servizi e il destino delle famiglie che si troveranno senza lavoro.

I tagli lineari in pieno stile Tremonti, il peggior Ministro dell’economia della storia della Repubblica italiana, non hanno risparmiato nessun servizio senza alcun criterio o selettività.

Per affrontare questi argomenti, appositamente taciuti, come centro-sinistra abbiamo richiesto un Consiglio Comunale sul tema dei tagli ai servizi e di conseguenza ai posti di lavoro nel quale, sia il Sindaco Romizi che l’assessore al Bilancio Bertinelli, possano riferire perché la questione non può essere semplicemente liquidata con venti minuti di discussione in Giunta.

I motivi di questa nostra richiesta vanno ricondotti alla carenza di informazioni sul tema, aggravata da comportamenti non chiari da parte della Giunta. Ci siamo infatti ritrovati di fronte ad un percorso che partendo da un paventato, ma non reale, buco di bilancio è giunto alla concreta realizzazione di tagli lineari ai servizi del Comune passando per un non meglio identificabile Gruppo di Lavoro chiamato erroneamente Commissione per la Revisione della Spesa, volto a gettare fumo sugli occhi della cittadinanza.

bilancioVogliamo sapere quanti portatori di handicap, bambini, minori e anziani non potranno più usufruire dell’azione del comune tesa alla concreta realizzazione del terzo articolo della nostra costituzione: la rimozione attraverso l’operato degli enti pubblici degli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini.

Ci chiediamo ad esempio come si può tagliare sulle politiche giovanili quando si è candidati a Capitale Europea dei Giovani per il 2017 o tagliare i centri servizi giovani come quello del Bellocchio, unico presidio istituzionale in uno dei quartieri più difficili della nostra città. Una riduzione del funzionamento di tale struttura non agevola la lotta alla criminalità e al disagio.

Anche le manutenzioni ordinarie e la cura del verde sono state drasticamente ridotte, quando invece sarebbe stato necessario un maggiore investimento per il decoro urbano.  È stato tagliato anche il presidio territoriale, togliendo i pochi contributi che venivano erogati ad associazioni e pro loco. Per non farsi mancare nulla sono stati colpiti anche i servizi cimiteriali e ridotti drasticamente gli orari di accesso.

E ancora, sembra privo di senso tagliare i servizi alla cultura quando la nostra città è in lizza per l’assegnazione del titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019 e vuole fare del settore un volano di sviluppo per l’economia cittadina.

servizi-alle-personePer non parlare del turismo, uno dei settori economici trainanti della nostra Regione e della nostra città, perché ridurre gli orari di tutti i musei e delle loro biglietterie? Perché chiudere i centri di Informazione e Accoglienza Turistica?

Per concludere, se Perugia vuole veramente essere città universitaria, come è possibile ridurre il già scarno orario delle biblioteche comunali quando gli studenti che scelgono la nostra città chiedono l’esatto contrario?

Dietro a questi tagli, dietro ai numeri, ci sono le persone e le loro famiglie che stanno perdendo il lavoro.

Per queste e molte altre ragioni chiediamo all’attuale amministrazione di parlare ai cittadini nel luogo deputato alla discussione democratica in città: il Consiglio Comunale. È obbligatorio dire dove e come si taglierà, quali servizi verranno a mancare, chi perderà il proprio lavoro o parte del proprio stipendio.