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16
Set

Libertà di pensiero, libertà di informazione

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liberta-stampaÈ ormai sempre più diffusa, nel senso comune, una percezione di restringimento degli spazi di libertà. Avviene in molti campi, dall’informazione, alla cultura, ovunque possa germogliare l’autonomia di un pensiero critico. Il potere sembra ossessionato da un desiderio di omologazione, da una frenesia di assenso. Passa un messaggio brutale che, in modo sempre più sfacciato, dice: meno pensi, più avrai da guadagnarci; e se cerchi di differenziarti, rischi soltanto di farti male. In un’Italia così nessuno si sente più sicuro e tutti siamo meno liberi. Non vorrei dover immaginare un tempo nel quale, in questo Paese, qualcuno possa avere paura anche a parlare sugli autobus, a esprimere a viso aperto la propria opinione, a prendere parte, a schierarsi.

Oggi non siamo ancora a questo. Ma non per questo dobbiamo sentirci meno coinvolti. Viviamo un’epoca  nella quale l’accesso ai mezzi di informazione, i meccanismi di circolazione della comunicazione di massa, occupano un posto sempre più rilevante nel discorso pubblico. Nuovi mezzi e nuove risorse: gli strumenti per informare si moltiplicano e si differenziano, disegnando nuove opportunità e imponendo nuove responsabilità a chi ha a cuore il futuro del Paese. Sta alla politica, raccogliere la sfida, dimostrarsi all’altezza, non chiudersi nella difesa di interessi privatistici ma guardare all’interesse collettivo.

La risposta da costruire insieme è nella riscoperta collettiva del valore autentico della democrazia, nella quale il potere è sotto costante inchiesta perché accetta, senza timori, di essere controllato, giudicato e, se è giusto, criticato in ogni sua scelta dalla pubblica opinione. La riscoperta del senso più profondo del rispetto per l’altro, chiunque sia, della libertà come orgoglio di cittadinanza e partecipazione. «Forse non sono d’accordo con te – diceva ai suoi tempi Voltaire – ma darei la vita perchè tu possa esprimere le tue idee».

Per queste ragioni il 19 settembre parteciperò alla manifestazione per la libertà di stampa e di informazione. Sono convito che questo grande appuntamento potrà essere un momento importante per inviare un segnale forte di riscatto delle coscienze, una grande occasione per riaffermare una verità tanto semplice quanto essenziale: il libero confronto di voci e di opinioni diverse rappresenta la linfa vitale di un Paese, la sua energia e la sua voglia di pensarsi migliore. Chi cerca di spegnere questa pluralità ha in mente un Paese chiuso nei limiti dell’accettazione di sé, povero di idee e asservito all’ineluttabilità della contingenza.

C’è un allarme che sta diventando molto alto nel Paese. Non è la prima volta che è stata necessaria  la mobilitazione anche contro governanti di segno diverso da quello attuale, ma oggi si sta vivendo  una fase di grande delicatezza con attacchi senza precedenti.

Non solo disegni di legge bavaglio ma  anche azioni forti in sedi giudiziarie e manifestazioni pubbliche che hanno l’oggettivo risultato di  costituire una minaccia per chi fa informazione ritenuta non gradita.  L’informazione non si farà mettere il guinzaglio. Il mondo dell’informazione, assieme al mondo del  lavoro ed alla società civile, è chiamato a scongiurare questo pericolo.

C’è bisogno urgente di riassumere e promuovere la consapevolezza piena della funzione  dell’informazione quale pilastro di ogni democrazia; una funzione che è anche politica ma che non  appartiene alla disponibilità del potere. E’ una materia che va sottratta, prima che sia troppo tardi,  alle contingenze dei virulenti contrasti politici e che impone pertanto il rispetto dei principi legali e  sociali di convivenza di cui è parte integrante.

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ritiene che sia necessaria, quindi, una reattività  civile nella considerazione che l’informazione è libertà; ogni ferita che essa subisce determina una  attenuazione della libertà di tutti. E’ indispensabile che l’informazione possa dare una  rappresentazione permanente della vita del Paese, nella pluralità dei punti di vista e di tutte le  rappresentanze sociali e culturali e ne racconti liberamente i successi e i problemi.