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Gen

Ospedale Narni-Amelia: nessuna marcia indietro

Destano grande preoccupazione i tentennamenti dell’assessore Coletto rispetto alla realizzazione del nuovo ospedale unico di Narni-Amelia, che andrà ad integrare le due strutture sanitarie presenti nei rispettivi comuni tramite un presidio unitario ed innovativo. Il timore, ad oggi più che fondato, è che dietro al prendere tempo si nasconda una volontà degli esponenti leghisti di fare marcia indietro rispetto a un’opera sanitaria ed infrastrutturale fondamentale e strategica, non solo per il territorio narnese ed amerino, ma per l’intero sistema sanitario regionale.

Un progetto che da un lato risponde alla domanda di salute delle comunità locali e razionalizza i presidi presenti nei due municipi, dall’altro modernizza il servizio sanitario e contribuisce a mantenere nel territorio le competenze di professionisti e operatori sanitari.

Quella dell’ospedale unico è una scelta irrinunciabile per una sanità territoriale e di prossimità, capace anche di attrarre pazienti extra-regionali, grazie ai 140 posti letto riservati alle specialità di medicina e chirurgia generale, chirurgia ginecologica e ortopedia con trattamenti in ricovero ordinario, day-hospital e day surgery. Oltre alle sale endoscopiche e all’area riservata per il polo di riabilitazione di area vasta dotata di 60 posti letto, vi è una Residenza sanitaria assistenziale (RSA) con 20 posti e sono previsti 60 posti letto riservati per acuti. Non è, dunque, un tema che può essere affrontato con superficialità. Si tratta, infatti, di uno dei più grandi investimenti pubblici nella nostra regione, con 58 milioni di euro già stanziati di cui 20 dal Ministero e 38 dalla USL Umbria 2, quasi un milione e mezzo di euro già investito nel progetto esecutivo e numerose spese sul fronte legale per gli espropri: l’indotto per la sua realizzazione ha l’ambizione di contribuire anche allo sviluppo economico locale

Paradossale che alla Giunta regionale vengano dubbi proprio dopo il via libera del Tar dell’Umbria, che si è pronunciato in favore della Regione dopo 11 anni dal primo ricorso.

Chi vuole cancellare con un colpo di spugna un progetto valido, giunto ormai alla progettazione esecutiva, ci troverà sulla sua strada, a difesa di una scelta giusta, consolidata e necessaria a decongestionare, modernizzare e migliorare il nostro sistema sanitario regionale.